domingo, 20 de março de 2011

Mi vine da piangere ( Testo in italiano )

Cari Amici;
“A Deus jamais alguém o viu. O Filho Unigénito, foi ele quem o deu a conhecer” Jo.1,18
Penso chetutti capiscano; “Dio nessuno l’ha mai visto...”.  Gesú é Dio che si fa conoscere. Sono sempre piú convinto che la nostra vita senza Gesú vale proprio poco. Come siamo fortunati di aver conservato la fede, in mezzo ad una societá che si aggrappa e si stordisce con cose che non hanno nemmeno la consistenza del fumo.
Anche noi missionari scopriamo Gesú nelle baracche dei bairros, che sono ancora la maggioranza,  in questa vasta periferia di Kikolo. Sono i catechisti che li scovano, ci portano in abitazioni di miseria, dove i “gesú” vivono nascosti. Dopo piú di 30anni in Africa, non mi sono ancora abituato a certe situazioni; mi viene il “ magone”, come si dice, mi viene da piangere, che esseri umani vivano cosí. E penso egoisticamente, se fossero i miei vecchi ? se mi trovassi io in queste condizioni? Quelli sono Gesú; ce lo dice Lui, in Matteo  cap.25.

Qui sono ormai 8 anni di pace, peró c’e da chiedersi se a livello amministrativo ci sia un piano intelligente e armónico di sviluppo per tutti, non solo per un piccolo gruppo di prepotenti che detiene  il potere.
La nostra Caritas parrocchiale funziona praticamente con roba offerta generosamente dalla nostra gente. Ad es. A fine novembre abbiamo mandato 2 camion di aiuti (riso, zucchero, pasta, sale, farina, olio...) alla comunitá di Kikabo, a 130 km da qui, che ha perso due raccolti,  per la siccitá. É vero che dall’Italia abbiamo ricevuto alcune centinaia di stampelle, per feriti da mine o spari, e 90 sedie a rotelle e tricicli per poliomielitici, ma il resto viene dalla generositá dei poveri. Per Natale molte vedove, anziani, orfani, malati, hanno ricevuto un bel pacco viveri.
C’é chi critica la caritá: prima ci vuole la giustizia. É vero, ma nemmeno Gesú ha aspettato la giustizia del governo di Pilato; si é dato da fare.

Un bel punto positivo: siamo riusciti, dopo anni, a far riconoscere dal Ministero dell’Istruzione (per cui ora saranno pagati dal governo) un bel numero di professori formati dalle nostre scuole, anche col vostro aiuto (progetto Adotta un maestro, che ora é chiuso). Questo vuol dire che chiederemo meno partecipazione mensile in denaro alle famiglie degli alunni. La collaborazione con i genitori é ottima; abbiamo una riunione generale ogni 2 mesi: e partecipano. La collaborazione famiglia-scuola é vincente.

L’unico neo é che all’inizio dell’anno scolastico, in febbraio, abbiamo dovuto rifiutare tanti nuovi alunni, dalla  inicição alla 9ª, perché siamo oltre il limite di capienza; ci sono sezioni con 60 alunni per professore!  Il dilemma é semplice: sovraccaricare le classi o lasciare alunni per la strada? La lotta all’analfabetismo e la formazione dei giovani dá speranza a questo Paese e alla comunitá cristiana.
Finalmente ho piazzato le due campane, arrivate da Santhiá; é una gioia sentire la loro voce in mezzo a tutto questo rumore; é la voce che chiama alla lode del Signore.

Col generoso aiuto che ho ricevuto da Don G.Paolo e da altre buone volontá ho fatto due depositi di acqua (che qui dobbiamo comprare, e cara!) per due comunitá con la loro scuola e chiesa; uno a São Mateus, A. Ngangula; l’altro a S. Maria Mãe de Deus, Kawelele. Sono di 35.000 litri ciascuno; per riempirli mi costa 350-400$ americani ciascuno ( e ne occorrono due pieni, a volte tre, ogni mese, con autobotti che vanno ad attingere a 30 km).L’acqua per bere, lavarsi dopo la ginnastica, pulire le aule, i servizi igienici...e qui fa caldo sul serio (immaginate che solo nella scuola João Paulo 2º qui nel nostro cortile, fino a novembre 2010 avevamo tre mila 450 alunni! E quest’anno pure...)

Ho comperato libri di matematica per tre classi: finora avevano solo un quaderno. Mi sembra una materia fondamentale per il loro futuro.

A partire da Pasqua avremo  circa 550 battesimi e circa 460 1e Comunioni: sono ragazzi, giovani e adulti che hanno fatto quattro anni di catechesi e di cammino per scoprire Gesú Cristo. Il grande problema é di riuscire a seguire poi tutti questi nuovi fedeli  per ora ben disposti , ma ancora acerbi: stiamo ancora “lottando” per quelli dell’anno scorso. Soli non staranno spiritualmente in piedi; credo nella forza dello Spirito Santo, ma hanno anche bisogno, come ognuno di noi, di una Comunitá viva. Devono assolutamente entrare in gruppi apostólici, come “amizade e simpatia”, “grupo harmonia”, “Kizito-Anuarite”,”movimento eucarístico juvenil”,”vocacionados”, “Iam-Liga Missionária”, “grupo bíblico”, “grupo litúrgico”,”caritas”, “scouts”, “gruppi corali”, “Legione di Maria” etc... Ma poi questi gruppi esigono animazione, formazione!  Siamo alle solite: gli operai sono pochi ( anche se c’e un bel numero di laici piú generosi che noi preti).

Chiedo scusa di non scrivere di piú; la sera sono cosí stanco...e fa tanto caldo umido; e poi non ho Internet, E mail e tutte quelle cose li. Cercheró –proposito di quaresima- di farmi vivo un po’ di piú.
Uniti nella preghiera, perché la nostra vita cristiana sia piú coraggiosa, sia lode al Signore e dia voglia ad altri di scoprire la grandezza dell’amore del Signore, e la pace che dá al cuore.
Ricordiamo anche i nostri confratelli sma che vivono in paesi a rischio come Egitto, Marocco e Costa d’Avorio.

Vostro  P. Renzo Adorni , sma

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